giovedì 30 luglio 2020

Letture di giugno/luglio 2020

Ciao a tutti! :D

Vi scrivo da Bologna, mia nuova dimora dopo l'a dir poco precipitosa partenza da Bergamo (trasferimento lavorativo programmato da inizio anno e solo "leggermente" modificato dalla situazione mondiale contingente ^^').
Finalmente, dopo essermi più o meno sistemata e aver ripreso a leggere in modo più assiduo dopo il trasloco, eccomi con il resoconto delle letture di questi due primi mesi estivi :D 




1) Guerra e pace, di Lev Tolstoj



Al primo posto non potrebbe non esservi quello che è considerato all'unanimità il capolavoro di Tolstoj, e che solo una pandemia poteva convincermi a leggere dopo ben due abbandoni negli anni scorsi (dovuti più alla refrattarietà ai mattoni che mi aveva colta negli ultimi anni che all'interesse, sempre molto alto, da me nutrito per l'opera in sé). Che dire? è l'immenso. Un'opera-mondo, imprescindibile nella "carriera" di ogni lettore ma al contempo per nulla ostica, anzi...sembra, consentitemi l'espressione, di leggere un film xD Ho adorato i personaggi immaginari di Pierre e Natasha, ma anche alcuni realmente esistiti come il generale Kutuzov mi hanno interessata e a tratti commossa. Non ho le competenze necessarie a farne una recensione degna per cui mi asterrò, ma sarà sicuramente uno dei best of the year 2020, non c'è gara! Non dimenticate di guardare anche la bellissima versione BBC del 2016, con una divina Lily James.

2) Fosca, di Igino Ugo Tarchetti


Un romanzo di cui conservavo vaghe reminiscenze scolastiche, e che ho comprato e letto solo per curiosità, si è rivelato una piacevolissima scoperta! Tarchetti, esponente del movimento letterario italiano della "scapigliatura" e morto a soli 30 anni di tifo, ha costruito un romanzo romantico (nel senso puramente ottocentesco del termine), un pizzico gotico, molto morboso senza essere mai disturbante e secondo me modernissimo nel trattare qualcosa di poco discusso ma secondo me molto diffuso: la violenza psicologica (e, a tratti, perfino fisica) perpetrata da una donna su un uomo
Il protagonista, che narra la sua storia in prima persona, è innamorato della bella Clara: l'amore tra i due, accresciuto dalla segretezza e dalla rarità degli incontri (Clara è, purtroppo, già sposata), si rivela, a dispetto dell'adulterio, un amore felice, luminoso, sereno. Di contro quando, per motivi di lavoro, il protagonista va a vivere in una piccola cittadina lombarda, a casa di un suo collega conosce la di lui cugina Fosca: donna di incredibile bruttezza, che si innamora di lui e inizia letteralmente a perseguitarlo, causandogli una vera e propria discesa verso la follia. 
Romanzo godibilissimo che non ha risentito affatto del trascorrere del tempo, basta abituarsi un attimo alla prosa italiana ottocentesca ed ecco che si viene letteralmente stregati *_*

3) Il museo del mondo, di Melania Mazzucco



Primo libro che leggo di quest'autrice italiana molto discreta ma secondo me incredibilmente intelligente e talentuosa, dai molteplici interessi! Ho già sul comodino (letteralmente) il suo L'architettrice, che sarà il primo ma non certamente l'ultimo dei suoi romanzi che leggerò.
Questo di cui sto per parlarvi infatti non è un romanzo, bensì una raccolta di opere d'arte amate e ben studiate dall'autrice, che le ha raccolte in questo volume seguendo un proprio personale estro creativo (senza alcun ordine spazio-temporale). Le opere spaziano da quelle più antiche alle contemporanee, e vi si trovano sia ben noti capolavori che opere minori di artisti famosissimi (nella sterminata produzione di Van Gogh, per esempio, Mazzucco sceglie un apparentemente modesto dipinto che raffigura due aringhe). Il mantra dell'autrice è che non vi sia arte che non sia anche racconto: per questo ogni dipinto è accompagnato da un breve ma interessantissimo excursus sulla vita dell'autore e le circostanze della realizzazione, condite da un pizzico di vicende autobiografiche. Un volume secondo me così pregiato a un prezzo accessibile (17 euro) è più unico che raro *_*

4) Un amore, di Dino Buzzati



Dino Buzzati è un talento italiano tutto da scoprire *_* Fortuna che ha scritto tanto! Dopo alcuni racconti e Il deserto dei tartari (tutti capolavori), mi sono decisa a iniziare anche questo romanzo decisamente più controverso, che tratta di prostituzione. Il protagonista, alter ego dell'autore, si innamora di una ragazzina probabilmente minorenne che si prostituisce in una delle tante case di piacere che ancora erano molto comuni negli anni '60, decennio in cui è ambientato il romanzo (pubblicato nel 1963). Coraggioso Buzzati a mettersi a nudo così, e davanti a un tema tanto spinoso! L'idealizzazione della donna e la sua mercificazione convivono magistralmente in questo romanzo solo grazie alla penna fatata dell'autore, che solo verso la fine sembra vagamente affrancarsi dalla prigione mentale costruita nella testa degli uomini in rapporto alle donne. 
Mi è piaciuta ma non è comunque la mia opera preferita dell'autore. Troppo dura e cruda, ancora troppo attuale. Spero ancora per poco.

5) Fiabe faroesi



Questi volumetti di fiabe nordiche pubblicati da Iperborea sono sempre stupendi! Quelle faroesi sono, rispetto alle altre, molto più crude, ciniche e "per adulti", ma al contempo ricche di topoi tipici della storia favolistica europea: troviamo per esempio una versione al maschile di Cenerentola, e una fiaba che amo molto ed è presente perfino in versione italiana (nella raccolta Fiabe italiane di Italo Calvino): quella della ragazza intelligente che riesce, con la sua astuzia, a imporsi sul marito tiranno e praticamente governare al suo posto xD 


Sperando che anche agosto sia foriero di belle letture, vi auguro un'estate piena di storie! <3 A presto ^^





2 commenti:

  1. Ciao Carmela! Hai detto benissimo. La penna 'fatata' di Buzzati. Io me ne innamorai qualche anno fa con Il deserto dei tartari. Un libro di una bellezza immensa, tanto da procurarmi un blocco del lettore terribile. Nessun romanzo riusciva a eguagliarlo; mi mancava la prosa magica di Dino. E poi lessi Il segreto del bosco vecchio (bellissimo) e Barnabo delle montagne che, per quanto più immaturo, io apprezzai molto. Di lui nel corso degli anni ho acquistato tutto, romanzi, racconti, tranne proprio Un amore. Provai a prenderlo in biblioteca ma quello della prostituzione, francamente, è un tema che mi disturba ancora parecchio. Lo abbandonai dopo poche pagine ma per un mio limite. Buzzati è un autore grande, anzi, grandissimo! Peccato che non sia molto conosciuto perché è davvero uno scrittore profondo e indimenticabile. Elisabetta

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    1. Ciao!! :D eh sì, è decisamente tosto come tema e devo dire di aver preferito anch'io Il deserto dei tartari e i racconti, però quando ti andrà dagli una possibilità, anche lì il suo genio è lampante e poi alla fine è un libro di denuncia di una certa mentalità, di cui l'autore si sente parte suo malgrado. Lo apprezzo ancora di più per questo "coming out", è davvero un grande! Un bacione carissima:*

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