giovedì 22 settembre 2016

"Una storia comune", di Ivan Gončarov


Ciao a tutti! :D

Oggi vi presento un libro che ero sicura mi sarebbe piaciuto: è stato infatti scritto da un autore russo non molto noto in Italia ma che mi aveva già conquistata con il suo romanzo più celebre, Oblomov. Si tratta di Ivan Gončarov e il libro è "Una storia comune", riscoperto e pubblicato da Fazi Editore! ^^




Siamo nella Russia del XIX secolo. Aleksandr Aduev, un giovane romantico e sognatore di circa 20 anni, decide di lasciare la campagna per trasferirsi a San Pietroburgo, città in cui abita suo zio Pjotr Ivanyc. Le tasche piene di lettere di raccomandazione e la testa infarcita di sogni, il ragazzo si scontra con un'amara realtà: non solo il caro zio (che lui già immaginava pronto ad accoglierlo a braccia aperte) è infastidito dalla sua presenza, ma lo mette anche bruscamente in guardia contro ogni illusione: città e campagna sono diverse quanto il giorno e la notte, e se intende avere successo Aleksandr deve abbandonare tutte le sue sciocche idee sulla poesia e l'amore.
Ma il ragazzo non intende arrendersi così facilmente...e così inizia una lotta all'ultimo sangue tra i sogni e la realtà, tra il romanticismo e il cinismo, tra la Letteratura e gli affari.
Quale dei due mondi la spunterà?

Romanzo di formazione (anche se la validità di tale formazione dipende dai punti di vista xD), romanzo umoristico e, sotto certi punti di vista, storia di una "caduta", "Una storia comune" mi ha deliziata dalla prima all'ultima riga. In particolare i dialoghi tra Aleksandr e lo zio Pjotr (un mito!) sono incredibilmente spassosi e mostrano l'intelligenza pronta e acuta dell'autore, che deve certamente aver vissuto in prima persona il dissidio interiore che lacera l'animo del giovane Aleksandr, o non potrebbe averlo descritto così bene in ben due romanzi!
Una storia comune è infatti vero e proprio prequel del ben più celebre Oblomov, e pare (con mio sommo gaudio!) che esista un terzo volume loro collegato, Il burrone, che spero di poter leggere presto *_*

Libro consigliato davvero a tutti!

Voto: 10/10


Titolo: Una storia comune
Autore: Ivan Gončarov
Editore: Fazi (Collana Le strade)
Pagine: 426
Prezzo cartaceo: 18 euro
Prezzo ebook: 6,99 euro

martedì 13 settembre 2016

SOS Librereccio #6 Leggere l'Arte


Ciao a tutti! :D

Mi sono accorta di aver trascurato una rubrica che mi sta molto a cuore, data la mia abitudine di distribuire consigli letterari non richiesti a destra e a manca...ovvero SOS Librereccio! ^^

Stavolta ho pensato di rivolgermi a chi coniuga la passione per la lettura a quella per l'Arte, oppure ha amici dalla duplice passione a cui vorrebbe regalare/consigliare qualcosa che possa fondere queste due esperienze culturali così fondamentali.
Eccovi allora una carrellata di libri sul tema! ^^ So che sono molti di più ma come al solito mi limiterò a quelli che ho già letto o che penso di leggere a breve, in ordine di preferenza :D


1) Brama di vivere, di Irving Stone



Questo romanzo, incentrato sulla vita di Vincent Van Gogh (1853-1890), è un capolavoro senza se e senza ma. Irving Stone non si limita a raccontare la vita di questo pittore controverso e tormentato, ingiustamente etichettato come "pazzo", ma gli ridà vita. Quella vita che lui, come dice il titolo, bramava e che mai riuscì a godere pienamente. Alcuni passaggi, come quello in cui sono descritte le "nozze con l'arte" che lo lasciano tramortito tra i campi olandesi in cui si recava a dipingere, sono pura estasi. Pubblicato da Corbaccio. Consigliatissimo.
Nota: da questo libro nel 1956 è stato tratto anche un film che porta lo stesso titolo.
Voto: 10/10


2) Lettere a Theo

Impossibile, dopo aver letto Brama di vivere, non fiondarsi sulle lettere di Van Gogh al fratello Théo: l'unica persona sulla terra che lo comprendesse e credesse in lui al punto da sostenerlo anche economicamente, e perfino nei momenti più disperati. Erano così legati l'uno all'altro che la morte di Vincent minò irrimediabilmente la salute del fratello, conducendo anche lui alla morte solo un anno dopo.
Ammetto di non aver ancora finito di leggere questo corposo epistolario: da prendere a piccole dosi, ma fondamentale per chi voglia entrare nella mente di questo grande pittore. Pubblicato da Guanda.
Voto: 9/10



3) La luna e sei soldi, di William Somerset Maugham

Niente, quest'anno ho scoperto Maugham e sto divorando la sua bibliografia! xD Finora direi che il podio è diviso equamente tra il celebre Il velo dipinto e questo romanzo che invece purtroppo pochi conoscono, La luna e sei soldi. Qui la penna affilata come un rasoio di Maugham ci parla della vita di un pittore immaginario, Charles Strickland, che un giorno lascia di punto in bianco la moglie e la propria comoda vita da borghese per inseguire un fuoco, una visione che gli arde dentro e non gli dà requie, spingendolo a sacrificare ogni cosa sull'altare dell'Arte. Invano il protagonista e voce narrante proverà a capirlo: l'arte non si può spiegare, né comprendere in alcun modo.
Pare che nel creare il suo protagonista Maugham si sia ispirato a Paul Gauguin (1848-1903), ma tale ispirazione è sicuramente più "interiore" che supportata da eventi reali, poiché non vi sono molte analogie tra la vita del reale Gauguin e quella dell'immaginario Strickland.
Pubblicato da Adelphi (ora anche in edizione economica).
Voto: 9/10

4) La passione di Artemisia, di Susan Vreeland


Sicuramente tutti conoscerete Susan Vreeland, autrice di numerosi romanzi che hanno per oggetto quadri o artisti vari. Io purtroppo (tempo tiranno!) ancora non ho approfondito la sua bibliografia, ma l'unico libro che ho letto mi è entrato dritto nel cuore e non ne è più uscito!
La passione di Artemisia ha per protagonista la pittrice Artemisia Gentileschi (1593-1653), tra le prime donne a fare della pittura una professione. Figlia d'arte (anche il padre era un pittore piuttosto conosciuto all'epoca) e "discepola" di Caravaggio, vantava una personalità forte e indomita che emerge prepotente dai suoi quadri e riprende vita in questa bella biografia. 
Nessuno come la Vreeland riesce letteralmente a far "leggere le opere d'arte" ai suoi lettori: durante la lettura, dopo aver letto la descrizione di ogni quadro andavo a vederlo e mi sembrava immancabilmente di averlo già visto! *_*
Pubblicato da Beat.
Voto: 9/10

5) La ragazza con l'orecchino di perla, di Tracy Chevalier

Un libro che non ha bisogno di presentazioni, visto che è da anni sempre in cima alle classifiche di vendita...tuttavia, se per caso avete trascorso gli ultimi dieci anni su un'isola deserta e non l'avete ancora letto, o avete qualche amico/a così che si interessa così poco alla lettura da non conoscerlo ancora, non posso che consigliarvelo! ^^ Anche perché è un libro che può conquistare agevolmente anche un non lettore.
 In questo caso l'autrice parte da un celebre quadro del pittore olandese Vermeer (1632-1675), "La ragazza col turbante" e ne ricostruisce la storia immaginaria, dando vita a un delizioso romanzo storico che fonde la passione per l'Arte e la cura per i dettagli a una delicata storia d'amore.
Tracy Chevalier ha scritto anche altri romanzi ispirati a opere d'arte o a fatti storici significativi, ma anche in questo caso non ho ancora avuto modo di approfondire.
Pubblicato da Beat.
Voto: 7/10
Nota: L'unica altra opera della Chevalier che ho letto è La dama e l'unicorno, purtroppo piuttosto deludente: avevo iniziato la lettura piena d'entusiasmo dopo aver visto dal vivo gli splendidi arazzi (che portano lo stesso nome del romanzo) cui è ispirata l'opera e che sono conservati al Museo Medievale di Parigi... ma mi sono trovata dinanzi a una storia insignificante e a tratti imbarazzante. Ma darò un'altra chance a Tracy in futuro, promesso! xD Per quanto sia piuttosto imbarazzante anche la raccolta di racconti che ha curato per commemorare Charlotte Bronte (non c'entrano nulla con questa scrittrice o_O) ma questa è un'altra storia! xD

6) Il tormento e l'estasi, di Irving Stone


L'unico romanzo di questa piccola lista che non ho ancora letto, ma dovevo comunque segnalarvelo: non solo perché mi sa perseguitando da anni e credo non mi darà requie finché non l'avrò iniziato, ma anche perché è dello stesso autore di Brama di vivere quindi non può che essere un capolavoro.
Si tratta della biografia, sempre romanzata, di Michelangelo Buonarroti (1475-1564). Il titolo è tutto un programma, prevedo grande pathos e qualche diottria in meno, visto che il volume è scritto in caratteri microscopici! xD
Pubblicato da Corbaccio.
Nota: anche da questo libro è stato tratto un film, nel 1965.




A presto! :D



giovedì 8 settembre 2016

Tesori (dis)sepolti #2: La signora Craddock, di W.S. Maugham

Ciao a tutti! ^^

Eccomi qui a presentarvi un altro volume cui spetta un posto nella rubrica Tesori sepolti! ^^
Come per "Monteriano" di Forster si tratta di una delle prime opere di uno scrittore britannico: lui è il cinico e sottilmente irriverente William Somerset Maugham, e il libro è La signora Craddock!




Attualmente non è reperibile tra i libri nuovi, ma lo si trova comunque nell'usato in diverse edizioni (io l'ho letto nella vecchia edizione Newton Compton che vedete qui sopra).

Protagonista della vicenda è Bertha Leys, unica erede di una fortuna non ingente ma comunque ragguardevole per una Lady di campagna, che per la prematura dipartita dei genitori vive da sola con una sarcastica e pessimista zia nubile (per bocca della quale spesso parla lo stesso Maugham, ci posso scommettere! xD). Quando incontra uno dei suoi affittuari, Edward Craddock, se ne innamora perdutamente. Edward è tutto ciò che una ragazza passionale e nutrita di fantasticherie romantiche possa immaginare: bello, forte, affascinante. Certo, è un plebeo, ma senza genitori o altri parenti che scaglino l'anatema della corruzione del nobile ceppo familiare l'ostacolo non è insormontabile: in poche settimana Bertha Leys diventa la signora Craddock, e dopo l'iniziale smarrimento anche la piccola e pettegola società del paese deve chinare la testa davanti a un'unione apparentemente perfetta.
Ma piano piano, quasi impercettibilmente, il temperamento e il vissuto troppo diversi dei due sposi inizierà a farsi sentire...Certo, Edward non è passionale come Bertha, ma forse è lei a esigere troppe manifestazioni d' affetto. Certo, a Edward non interessa a nulla che non sia la sua fattoria, ma forse è Bertha ad essere troppo inutilmente sofisticata. Queste differenze non contano nulla, quando ci si ama. Ecco cosa Bertha va ripetendosi ossessivamente...avrà ragione o torto?

L'eterno mistero del matrimonio (basta la passione a unire due persone, o c'è bisogno d'altro? Le differenze caratteriali sono davvero così importanti?) è il centro di questo romanzo che forse pecca un po' di staticità ma avvince ugualmente grazie alla penna ancora un po' acerba ma riconoscibilissima di Maugham, sempre un maestro nel mettere a nudo stranezze e incongruenze nei rapporti tra gli individui.
Spero davvero di trovare presto questo romanzo sugli scaffali delle librerie accanto a "Il velo dipinto" e agli altri capolavori dell'autore! :D

Voto: 7/10
Consigliato a: chi non teme i romanzi privi d'azione ma densi di introspezione, i cinici, i single convinti xD
Sconsigliato a: persone nel pieno dell'idillio amoroso, neo-sposini xD



domenica 4 settembre 2016

Tesori (dis)sepolti #1 Monteriano, di E. M. Forster


Ciao a tutti! ^^
Data la mia passione per i libri fuori catalogo/irreperibili/semi-sconosciuti e per le opere minori degli autori famosi che purtroppo latitano sugli scaffali (mentre i loro "fratellini" considerati capolavori sono magari disponibili in 20 edizioni diverse xD) ho deciso di inaugurare una nuova rubrica, "Tesori sepolti", in cui vi presenterò i suddetti volumi quando avrò la buona ventura di poterli leggere :D Si tratta un po' della gemella di Scrittrici nella brughiera, però accoglierà anche i maschietti ed esclusivamente le opere che ho potuto leggere e di cui quindi posso darvi una recensione ^^
Sperando che prima o poi tornino reperibili...

Comincio con l'opera prima di uno scrittore britannico piuttosto famoso e apprezzato (anche se non è tra quelli più "di moda" in Italia)...lui è Edward Morgan Forster, e l'opera è "Monteriano"!




Credo siano state pubblicate tre edizioni di quest'opera: quella di Teadue del 1992 (grazie a K Cappa per la segnalazione!^^) quella di Feltrinelli del 1994 e quella di Newton Compton del 1996. Nessuna brilla per la bellezza della copertina purtroppo (anche se quella con la foto del film è caruccia...) ma in quegli anni credo si badasse ancora poco alle questioni estetiche in fatto di libri xD Purtroppo nessuna di queste è correntemente in commercio, ma spulciando bene sui siti dell'usato almeno una delle due dovreste riuscire a trovarla. Io mi sono accaparrata una vecchia copia ingiallita dell'edizione Newton a soli 1,27 euro...neanche il costo di un biglietto del tram! xD

Il titolo originale dell'opera è "Dove gli angeli non osano camminare" ed è tratto da un poema di Alexander Pope. Tuttavia in molte traduzioni, tra cui quella italiana, è indicato semplicemente come "Monteriano", dal nome del piccolo borgo medievale toscano in cui è ambientata la vicenda.
Modellato su quella gemma che è San Gimignano (se non ci siete mai stati andateci al più presto), con le sue torri e l'atmosfera ora cupa ora affascinante, il borgo sconvolge la vita di una compita famiglia inglese quando Lilia, vedova Harriton, durante un viaggio lì si innamora di Gino, aitante giovane del luogo. I suoi parenti Philip e Harriet e l'amica Caroline Abbott (che si sente in parte responsabile del misfatto, dal momento che avrebbe dovuto vigilare su Lilia in qualità di chaperon) cercheranno invano di salvare prima lei e poi il suo bambino dal "caos italico", riuscendo solo a peggiorare le cose.

Protagonista della vicenda, più che un personaggio vero e proprio, è il borgo stesso, assurto a simbolo dell'Italia intera: un'Italia che agli occhi degli schematici inglesi di inizio '900 appare rozza, campagnola, caotica, ma che tuttavia irretisce con un fascino che affonda le sue radici proprio in quegli apparenti difetti. Stupendo il capitolo in cui gli inglesi assistono a una rappresentazione della "Lucia di Lammermoor" messa in scena nel paese: sembra davvero di trovarsi lì a subire la malia del borgo insieme a Philip, Harriet e Caroline!
Il finale è una graziosissima (seppur piuttosto tragica) beffa, e fa da ciliegina sulla torta a un romanzo un po' assurdo ed evanescente in tutto il suo svolgimento.
Non è raffinato come l'altro "romanzo italiano" di Forster (il delizioso "Camera con vista") ma ne è un succulento anticipo! Interessante anche per comprendere come ci vedevano (e forse in gran parte ancora ci vedono) gli stranieri.
Ne hanno tratto anche un film dallo stesso titolo, nel cui cast figura Helan Bonham Carter nei panni di Caroline Abbott. La Bonham Carter ha interpretato anche Lucy in Camera con vista..praticamente prima di darsi ai film con Burton era Forster addicted! xD

Voto: 7/10