venerdì 23 marzo 2018

"Il prigioniero felice", di Monica Dickens


Ciao a tutti! :D

Essendo appena uscita da un periodo piuttosto impegnativo avevo voglia di "andare sul sicuro" con le letture, di leggere cioè un autore (o meglio, in questo caso un'autrice xD) che non mi deludesse e che potesse intrattenermi con quel misto di ironia, leggerezza e profondità che è la chiave di volta perché uno scrittore entri nella rosa dei miei preferiti di sempre...e siccome ho ormai letto tutto di Elizabeth von Arnim, la mia favorita nella categoria, mi sono buttata su una delle sue "parenti" più strette: la spassosissima Monica Dickens, di cui ho letto il romanzo "Il prigioniero felice" pubblicato da Elliot Edizioni! ^^



In realtà, seppur non realmente imparentata con la von Arnim (cui però è secondo me molto affine nello stile e nei temi), Monica ha davvero un parente famoso: come si intuisce dal cognome è infatti la pronipote del grande Charles Dickens, di cui ha indubbiamente ereditato l'ironia (anche se per fortuna non una certa verbosità, che tuttavia a Charles perdono giusto perché è "inimitabile" xD)
Questo è il primo vero romanzo che leggo di quest'autrice, perché gli altri due erano (seppur piuttosto romanzati) due libri autobiografici: Su e giù per le scale (di cui trovate la recensione qui) raccontava l'esperienza di Monica come cameriera, mentre Su e giù per le corsie (la mia recensione è qui) la vedeva nei panni di un'infermiera durante la guerra. Mi mancano ancora "Il mio turno per il tè", sempre pubblicato da Elliot, in cui racconta la sua esperienza come giornalista (ma quanti mestieri avrà svolto nella sua vita?? xD)  e il romanzo "Quando soffia il vento" pubblicato da Astoria.
Per ora purtroppo disponiamo solo di questi titoli, spero tuttavia che siano tradotte al più presto in italiano anche tutte le altre opere che non abbiamo ancora *_*

Doveva essere proprio simpatica come appare nei suoi libri! :D 


Ma veniamo a questo romanzo :D La copertina non potrebbe essere più azzeccata: il paesaggio sullo sfondo è infatti ritratto attraverso le grate di una finestra: e proprio attraverso una finestra guarda il mondo Oliver, trentenne reduce di guerra che è rimasto privo di una gamba e debole di cuore.
Con il protagonista immobilizzato a letto ci si prospetterebbe un romanzo alquanto noioso...ma non con una famiglia come quella di Oliver! Con una madre ansiosa, due sorelle diversissime tra loro che non fanno altro che litigare, vicini pettegoli, nipotini rumorosi e chi più ne ha più ne metta, Oliver vede comunque il mondo intero passare davanti al letto in cui è confinato. E chissà che non lo raggiunga perfino l'amore...
Una Monica Dickens meno spassosa di quella dei romanzi autobiografici ma sempre molto ironica, ha imbastito una commedia gradevolissima, che intreccia veri e propri drammi personali e familiari (trattati sempre con leggerezza) a siparietti comici che non hanno nulla da invidiare a quelli dell'illustre bisnonno. Personaggio per me indimenticabile Violet, una delle sorelle di Oliver, che si comporta come un garzone di stalla: ho adorato tutte le scene in cui appare! E le riflessioni sul matrimonio sono incredibilmente lucide e moderne *_*
Leggendo questo romanzo subito dopo "Su e giù per le scale", ambientato prima della seconda guerra mondiale, si tocca con mano come quel disastroso evento sia stato un vero e proprio spartiacque tra il passato e il presente: pur essendo scritte dalla stessa autrice sembra siano opere di due epoche diverse!

Insomma, pur non essendo particolarmente ricco di avvenimenti, questo romanzo è estremamente piacevole e godibile: lo consiglio per una raffinata pausa umoristica tra letture più impegnative!


Titolo: Il prigioniero felice
Autrice: Monica Dickens
Casa Editrice: Elliot Edizioni
N. Pagine: 317
Prezzo: 17,50 euro
Ebook: 11,99 euro

A presto! :*

martedì 6 marzo 2018

"La figlia di Lowrie", di Frances Hodgson Burnett


Ciao a tutti! :D

Oggi vi parlo dell'ultimo libro tradotto in italiano di un'autrice che mi è particolarmente cara, Frances Hodgson Burnett, sperando sia solo il primo di una lunga serie! ^^
Come spiego infatti anche nella piccola biografia che le ho dedicato, cioè "La mia anima è un giardino" (è edita da Flower-ed, se vi incuriosisce date un'occhiata qui) Frances Burnett è stata un'autrice molto prolifica, che aveva particolarmente a cuore le tematiche sociali, ma purtroppo solo una piccola parte dei suoi libri è giunta fino a noi, e si tratta essenzialmente di libri per ragazzi. Indubbiamente Il giardino segreto, Il piccolo Lord e La piccola principessa, che tutti avrete sentito almeno nominare, sono degli innegabili capolavori senza tempo: ma rappresentano solo una piccola parte di quella che fu la vasta attività letteraria e teatrale di quest'autrice anglo-americana.

Adesso grazie ad Elliot Edizioni è possibile aggiungere un altro tassello alla conoscenza di quest'autrice leggendo il suo primissimo romanzo, That Lass of Lowrie's, pubblicato nel 1877 e tradotto in italiano con il titolo "La figlia di Lowrie" ^^




La vicenda è ambientata a Riggan, paesino di minatori situato nel Lancashire, in Inghilterra. Come in tutti gli umili centri rurali dell'Inghilterra ottocentesca l'ignoranza e il pregiudizio regnano quasi incontrastati, ma nello sfacelo generale spicca la figura indomita di Joan Lowrie: figlia di un minatore e anch'essa impiegata in miniera, si batte strenuamente per il miglioramento della propria vita e di quella dei più sfortunati che incontra sulla sua strada.
Personaggio insolito, Joan: Burnett ce la presenta come una donna che qualcuno potrebbe definire "mascolina" e poco attraente, eppure è tutto il contrario. Joan infatti sa affascinare e risulta estremamente femminile seppur non dotata di quelle caratteristiche che all'epoca (ma spesso anche oggi) parevano indispensabili al suo sesso per risultare attraente, come una certa dolcezza e arrendevolezza. Joan è capace di tenerezza e forti sentimenti (bellissimo il suo rapporto con la bambina di Liz, una ragazza madre del paese) ma è nello stesso tempo insolitamente audace, al punto da scortare fino a casa un uomo di notte per proteggerlo dai pericoli che lo minacciano
A questa figura molto anticonvenzionale per l'epoca fa da contraltare la più ordinaria (ma solo in apparenza) Anice, figlia del Reverendo del paese, che mette su una scuola per istruire giovani e adulti. Un po' meno interessanti i protagonisti maschili, che impallidiscono un po' accanto ad alcuni comprimari particolarmente vividi: come il burbero Sammy Craddock, che fa il bello e il cattivo tempo in paese sfruttando le sue maggiori risorse economiche, o il padre di Anice, tipico religioso che si cura poco delle reali esigenze dei suoi protetti.

Anche se a consacrare definitivamente Frances Burnett nell'Olimpo dei letterati sarebbero state le opere successive, That Lass of Lowrie's ebbe subito un grande successo e non fu certo un inizio in sordina, anzi! La penna di Frances -e non di rado anche le sue risorse economiche e la sua influenza sociale-fu sempre dalla parte dei più deboli, e spero avremo presto a disposizione in Italia la sua bibliografia completa! :D

Titolo: La figlia di Lowrie
Autrice: Frances Hodgson Burnett
Casa Editrice: Elliot Edizioni
N. Pagine: 188
Prezzo: 17,50 euro

A presto! :D