domenica 15 novembre 2015

"Su e giù per le scale" di Monica Dickens






"Ne avevo abbastanza. Mi ero svegliata all'alba di una grigia giornata d'autunno, non riuscivo a riaddormentarmi e pensavo alla mia vita. Le tre del mattino non sono l'ora più propizia per la meditazione, come tutti sanno".

Inizia così questo bel romanzo di Monica Dickens, "Su e giù per le scale" (titolo originale "One pair of hands") pubblicato per la prima volta in Italia dalla Elliot, e se anche non fosse bastata la parentela illustre dell'autrice  (il cognome vi è familiare, vero? ^^ Ebbene sì, non si tratta di un caso di omonimia: Monica era la pronipote del grande Charles! :D)  ci avrebbero pensato queste prime righe a convincermi a leggerlo! Le meditazioni notturne mi sono infatti molto familiari, così come le balzane risoluzioni esistenziali a cui conducono xD 
Monica è una ragazza della buona società londinese, dedita a feste e ricevimenti e cresciuta con il tassativo divieto di avvicinarsi alle cucine...ma sente che nella vita le manca qualcosa.

"Nella vita" pensavo "deve pur esserci qualcosa di più, oltre ai ricevimenti noiosi, in mezzo a gente che non è nemmeno simpatica! Che esistenza senza scopo...galleggiare così, nella speranza che qualcuno venga a interrompere tanta monotonia. Devo tirarmi fuori da questa palude".
Qui ebbi il lampo di genio.
"Troverò un lavoro!"

Ma quale lavoro può essere adatto a una ragazza benestante che ha all'attivo solo una carriera nel teatro finita prima di cominciare e un corso di cucina tenuto da due zitelle, nel quale tra l'altro ha trascorso la maggior parte del tempo all'acquaio?
L'unica soluzione è improvvisarsi cuoca tuttofare
Inizia così una carrellata di esperienze lavorative che potranno risultare familiari a chiunque si trovi oggi a passare da un impiego precario all'altro: datori di lavoro strambi quando non dispotici che, credendosi superiori ai loro domestici, li trattano come pezze da piedi; richieste impossibili a cui far fronte, veri e propri disastri domestici. Se poi ci si mette una protagonista un po' goffa il divertimento è assicurato! Monica Dickens infatti, pur impegnandosi molto e trovandosi purtroppo ad avere quasi sempre a che fare con personaggi dalla dubbia integrità e sanità mentale, non era propriamente una cuoca eccellente e ammetto che in molti casi mi è dispiaciuto per i datori di lavoro che l'hanno incrociata sul loro cammino! xD Ma l'ironia e la leggerezza con cui racconta queste sue disavventure mi hanno davvero colpita e spinta a divorare il libro in pochi giorni, senza risentire affatto della ripetitività di certe situazioni narrate. 
Qualcuno potrebbe considerarla una viziata figlia di papà un po' presuntuosa...in fondo non aveva davvero bisogno di lavorare, e quando la situazione si metteva davvero male poteva tranquillamente levare le tende e fuggire. A me invece è sembrata una ragazza curiosa e piena di buona volontà, che si è messa in discussione e ha guardato con occhio impietoso (e a suo modo, con tanta ironia e leggerezza, anche denunciato) le ingiustizie di classe che tanti domestici hanno subito per secoli senza avere, come lei, gli strumenti adatti a denunciare la loro situazione.
Monica Dickens non avrà ereditato il talento del prozio per le trame immense e ricche di intrecci, ma di certo la sua ironia sì, e leggerei volentieri qualche altro suo romanzo (in particolare One pair of feet, in cui racconta la sua esperienza di infermiera durante la guerra). Spero che la Elliot o qualche altra casa editrice se ne interessino presto!^^
Vi lascio una delle citazioni che mi hanno colpita di più :D


"Mi chiedevo se mai mi sarebbe capitato di fare come quelli che parlano dei lontani giorni di scuola come dei giorni più felici, senza rendersi conto di mentire. Hanno dimenticato le sofferenze patite, quell'angoscia spirituale che quasi tutti i bambini e i giovani provano e che gli adulti non possono capire, perchè hanno dimenticato.
La memoria è pietosa: conserva più a lungo i particolari di una felicità lontana di quanto non faccia per quelli del dolore. E noi, ingrati, indulgiamo nell'innata passione dell'autotortura, mutando i ricordi in rimpianti. La reminiscenza di qualcosa di perfetto diventa alla fine ancora più triste di quella della disperazione, perché ci tormentiamo con il pensiero che non potrà mai più essere così".


Titolo: Su e giù per le scale
Editore: Elliot (Collana Scatti)
Prezzo: 16,50 euro edizione cartacea, 7,99 euro edizione ebook
Voto: 8/10
Consigliato a: chi ama i libri ironici e poco impegnativi ma ben scritti; ai fan di Downton Abbey che leggerebbero qualsiasi libro scritto da un domestico xD




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