lunedì 27 gennaio 2020

Ciak si legge: trasposizioni cinematografiche di bei libri

Ciao a tutti! :D

Ultimamente mi sono capitati sotto gli occhi diversi film e serie tv tratti da libri, per questo ho pensato di parlarvene in modo da segnalarli a chi tra voi potesse essere interessato a recuperarli :D



KING LEAR


Film del 2018, vanta un cast di tutto rispetto capitanato da un sempre magnifico Anthony Hopkins e dalla divina Emma Thompson (<3), nonché da colei che per me è il nuovo astro nascente del Cinema, ovvero Florence Pugh, quest'anno candidata all'Oscar! Disponibile non so perchè solo in lingua originale sulla piattaforma americana di Amazon Prime, è possibile comunque trovarlo sottotitolato in italiano. Io sono di parte perchè adoro Shakespeare, ma trovo questo film imperdibile per forza e originalità: infatti la vicenda, pur conservando tutti i tratti del dramma Shakespeariano (incluse le battute dei personaggi) è ambientato in epoca moderna, e dà vita a un mix intrigante di antico e nuovo. Mi ha fatto venire voglia di rileggere Re Lear in una traduzione migliore, in quanto la mia edizione lascia parecchio a desiderare...vi consiglio, come per tutto di Shakespeare, le versioni a cura di Agostino Lombardo pubblicate da Feltrinelli (se ne prendete due potrete avere anche un caldo plaid in omaggio, e tra quelli tra cui scegliere c'è anche quello dedicato a un'altra opera del Bardo, Macbeth ^^

PICCOLE DONNE


Candidato agli Oscar 2020 come miglior film, non mi attirava tantissimo quando seppi della sua uscita...pensai: "ecco l'ennesima trasposizione di Piccole Donne di cui non si sentiva il bisogno, per l'amor del Cielo che qualcuno pensi a Piccoli Uomini!" (con il tono da anziana zitella disperata xD). E invece mi sono dovuta ricredere! *_* Candidatura agli Oscar meritatissima sia per il film sia per due delle sue protagoniste, Soairse Ronan (che interpreta Jo March) e la già nominata Florence Pugh (Amy March). Molti dicono che questa versione sia troppo incentrata su Jo, ma io non sono d'accordo: Jo, in quanto alter-ego dell'autrice (cosa che in questo film appare ancora più evidente) giocoforza buca lo schermo, ma trovo che, a differenza di quanto avvenuto in altre trasposizioni, anche le altre sorelle abbiano avuto il loro giusto spazio e si siano fatte conoscere meglio, soprattutto Amy (che finalmente ha una sua personalità e non è solo "la seconda scelta") ma anche Meg (che emerge in tutto il suo lato più frivolo) e Beth, non più pallido fantasma al pianoforte ma presenza viva e allegra. Menzione particolare anche per il versatile Thimotee Chalamet, un Laurie giustamente fanciullesco e immaturo. Il finale poi è la ciliegina sulla torta e strizza indubbiamente l'occhio ai fan più genuini della scrittrice, che conoscono almeno un po' la sua vita e le vicende editoriali che hanno portato alla nascita di questo capolavoro senza tempo. Ecco, se proprio devo trovare un difetto a questa pellicola è la scarsa fruibilità da parte di chi non conosca bene il romanzo e la sua autrice. 
In attesa che qualcuno si degni di portare sullo schermo anche quelli che, a mio parere, sono i libri migliori della Alcott, ovvero Piccoli Uomini e I ragazzi di Jo, consoliamoci leggendo (o rileggendo) la quadrilogia in una delle due belle edizioni integrali disponibili in italiano: quella della collana Oscar Mondadori Vault, irresistibile edizione illustrata dalla copertina appariscente, forse poco pratica per la mole e la struttura su doppia colonna della pagina, e quella Einaudi!


DRACULA

Dracula è un romanzo molto incompreso. Innanzitutto perché, come accade nel caso di tanti romanzi in cui la leggenda ha superato il testo vero e proprio, molti non lo leggono e pensano che la storia che contiene sia, per esempio, quella illustrata in quell'obbrobrio del film di Coppola che si fregia ingiustamente del titolo di "Dracula di Bram Stoker". Ma di Bram Stoker cosa?? xD Il povero Bram rabbrividirebbe nel vedere come colui che dovrebbe essere l'incarnazione del Male allo stato pur sia diventato, in quel film, l'ennesimo ragazzetto innamorato. Ma vabbe' sorvoliamo: a me non è che non sia piaciuto, solo che non è il Dracula di Bram Stoker, che è un romanzo geniale e a tratti mistico.
Il vero Dracula, paradossalmente, l'ho ritrovato molto di più nella miniserie proposta da Netflix, che nelle vicende ha davvero poco di fedele al romanzo, ma a mio parere ne sposa lo spirito più profondo. Una serie intelligente, ben scritta, godibilissima e a tratti geniale. A molti la terza e ultima puntata ha fatto storcere un po' il naso, invece io ho trovato tutto perfetto...l'unico difetto forse è la breve durata,:qualche puntata in più non mi sarebbe dispiaciuta, anche se forse avrebbe tolto alla storia un po' di mordente.
Per quanto riguarda il romanzo, ritengo imprescindibile l'edizione Oscar Mondadori Vault, che mi sembra la migliore attualmente in commercio, dato che coniuga un'ottima traduzione con una veste grafica accattivante e contenuti speciali. Sarà mia, visto che ho letto il romanzo in un'edizione piuttosto vecchiotta e trascurata :D 


MARTIN EDEN


La storia del rozzo marinaio che prova ad acculturarsi per amore (aprendo poi gli occhi su se stesso e la realtà in cui vive), narrataci da Jack London, resterebbe una delle mie preferite anche se fosse ambientata su un altro pianeta e il protagonista avesse tre teste, ragion per cui non mi è dispiaciuto questo Martin in versione napoletana e socialista! :D Ok, il nome del protagonista stride un po' con l'ambientazione (anche perché i nomi di tutti gli altri sono stati modificati), ma immagino che se il film si fosse intitolato Martino Paradiso avrebbe perso un bel po' di fascino xD
Mi raccomando guardatelo, ma leggete prima il libro: è un pugno nello stomaco, e poi potrete trovare consolazione nella visione di questa bella trasposizione e in particolare nella delicata poesia con cui viene mostrato il finale, unica parte dell'opera che non ho digerito e che mi ha urtata al punto da vendere la mia copia del libro dopo averlo letto (a proposito, me lo devo ricomprare xD).
Ma d'altronde se un libro non ci scuote e colpisce tanto nel profondo forse non ha neppure senso averlo letto.


JOJO RABBIT

Avevo molte aspettative su questo film: il mix di ironia e dramma preannunciato dal trailer evocava nella mia mente i fasti ventennali di La vita e bella, e devo dire che non ne sono rimasta delusa, anzi: è un film davvero delizioso, che fa ridere e commuove. Però qualcosa non mi ha convinta del tutto. Forse commedia e dramma andavano calibrate meglio, fatto sta che, pur essendo anche questo film candidato all'Oscar, non credo possa vincerlo. Il libro da cui è tratto, scritto da Christine Leunens e attualmente in libreria con il titolo "Il cielo in gabbia", l'ho abbandonato dopo pochi capitoli. Non ha nulla a che vedere con il film (innanzitutto il protagonista non è un bambino ma un adolescente, e ciò che nel film accade solo alla fine qui è la colonna portante della vicenda), e lo trovo sinceramente scritto male.