sabato 26 dicembre 2015

Bilancione letterario del 2015...7#


Buon 26 dicembre a tutti! ^^
Come avete trascorso quest'altra giornata di festa? Per me ancora tranquillità, cibo (troppo xD), libri e...Downton Abbey!
Ebbene sì, con tipo dieci anni di ritardo e grazie a Netflix ho finalmente scoperto questa bella serie, e credo che entro Capodanno ne avrò guardato 3 stagioni! xD Non so davvero come ho fatto a non vederlo finora, e se anche tra voi c'è ancora qualcuno che non lo conosce non posso che consigliarlo caldamente ^^

Ma tornando al mio bilancione di fine anno, eccovi il libro che si piazza al 7° posto! ^^

"Germinale", di Emile Zola



Trama

Protagonisti di questo splendido romanzo corale sono i minatori di Montsou, una delle grandi miniere francesi dell' '800. Tutti loro, uomini, donne e perfino ragazzini si spaccano la schiena tutto il giorno sotto terra rischiando la vita e non ne ricavano neanche il necessario per vivere. Ma quando tra loro arriva Etienne Lantier (figlio dei protagonisti di un altro celebre romanzo di Zola, "L'Assommoir") con le sue idee di socialismo, sciopero e rivolta, gli affamati minatori si lasciano convincere a ribellarsi, abbagliati dalla possibilità di conquistare una vita migliore distruggendo il mostro che ingrassa nell'ombra, dovorandoli...

Recensione

Zola è stato uno dei miei "autori rivelazione" del 2015! Infatti sebbene avessi già letto in passato Therese Raquin, apprezzandolo, non ne ero rimasta così colpita da leggere altro del gigante del Naturalismo francese. Poi sono stata attratta da Germinale, ed è nato finalmente l'amore *_* Dopo di lui ho letto anche "L'Assommoir" e "La bestia umana", che mi sono piaciuti allo stesso modo...ma dovendone scegliere uno solo per la classifica (e non volendo "infestare" anche le altre postazioni con Zola xD) ho scelto questo per motivi di "anzianità" xD
Si tratta di un romanzo epico, incalzante, struggente e spietato come pochi. Mi sono davvero sentita partecipe delle vicende dei personaggi: ero con loro nelle miniere, ho sofferto per morte di alcuni di loro, ho sperato che le loro sofferenze avessero finalmente fine...Sapendo che per scriverlo Zola studiò da vicino la realtà delle miniere francesi mi sale un groppo alla gola, e capisco che oggi non abbiamo alcun diritto di lamentarci per le condizioni in cui viviamo e lavoriamo.
Quando leggete un libro di questo autore potete scordare il lieto fine e l'ottimismo (tranne forse nel caso di un suo romanzo atipico e poco conosciuto che sto leggendo in questi giorni, "Il sogno", di cui vi parlerò a fine lettura) ma di certo vi assicurate coinvolgimento, passione, cura per i dettagli e tematiche sociali ai massimi livelli.
A molti mesi dalla lettura ho ancora nelle orecchie il grido straziante dei minatori di Montsou: "Pane, pane, pane!".
Da brividi...

Come tutti i calssici iper-famosi lo trovate in varie edizioni: io ho letto quella Mondadori di cui vi ho mostrato la copertina e l'ho trovata ben fatta, con una traduzione piuttosto scorrevole e piacevole.

Consigliato a: chi ama i libri coinvolgenti e dalle spiccate tematiche sociali
Sconsigliato a: amanti del lieto fine, pessimisti cronici, persone claustrofobiche o facilmente impressionabili.

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